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Sullo stupro di Spoleto: oltre le macerie patriarcali, oltre la paura, l’autoinganno, ci sono possibilità di conflitto e orizzonti di lotta

Non sei sola. Chi lotta non è mai sola e vogliamo prendere parola per farti arrivare tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza. Vogliamo prendere parola perché conosciamo e riconosciamo quella violenza e quell’atto profondamente conformista volto a mantenere lo status quo e per ribadire con te che essere compagni non costituisce garanzia di “purezza” alcuna dalle forme più meschine di potere e violenza. Mai. Che sono sempre le pratiche a svelare quanto realmente i propri privilegi siano stati messi o meno in discussione e disarticolati.

Prendere parola per ribadire che ciò che separa un atto sessuale dalla violenza è la volontà della persona, libera da imposizioni, di praticarlo o meno: la differenza sta nella manifestazione della libertà di scelta. E che la linea di confine è sempre la libertà di autodeterminazione.

Siamo anche stanche però di trovarci inchiodate a dover esprimere per l’ennesima volta la nostra rabbia, stanche di vedere ai nostri cortei vicini, di fianco, sedicenti “compagni femministi” che pensano di ripulirsi la faccia con una presa di posizione su una general generica lotta alla violenza senza nessun percorso reale fatto, senza nessuna messa in discussione dei propri privilegi.

La realtà è che spesso tutto gira sull’assicurare la riproduzione quotidiana ininterrotta dei rapporti di forza nelle nostre coscienze attraverso la normalizzazione di una cultura solidale con lo stupro atta a perpetrare la subalternità e che in nessun modo mai consente di mettere in discussione la natura dei rapporti e delle relazioni, il modo in cui la sessualità maschile è socialmente costruita nel qui e nell’ora e quanto fondante sia al suo interno la cultura dello stupro.

È invece un continuo dissociarsi, negare, spostare su altri oggetti rimossi e privilegi mettendo sullo stesso piano chi agisce violenza e chi la subisce e praticando un bieco collaborazionismo con lo stupratore. E questo anche all’interno di relazioni tra compagni e compagne.

Per te e per tutte coloro che trovano la forza e il coraggio di ribellarsi alla violenza patriarcale, tutto la nostra solidarietà e complicità profonda.

 

Assemblea romana Ci riguarda tutte

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