Skip to content


3 le compagne denunciate dall’avvocato Antonio Valentini

LA SOLIDARIETA’ TRA DONNE NON SI TOCCA!
Il 12 febbraio 2012, Rosa venne stuprata fuori da una discoteca a Pizzoli da Francesco Tuccia, uno dei militari dell’operazione “strade sicure” e lasciata agonizzante in una pozza di sangue nel parcheggio a quattordici gradi sotto zero. Scatta la denuncia e parte il processo, Antonio Valentini, un “noto avvocato locale”, assume la difesa dello stupratore Tuccia e la gioca tutta sul dimostrare il consenso di lei.
Tra il  2016 e il 2017, tre femministe sono state denunciate per concorso in diffamazione aggravata nei confronti dell’avvocato Antonio  Valentini , difensore del militare stupratore Tuccia; per aver diffuso la lettera allegata, si sono viste  perquisire le case e sequestrare  tutto il materiale informatico.
Perché questa denuncia?
Perché vogliono spezzare la rete di solidarietà tra donne contro la violenza sessuale dei maschi. E questo nei secoli, dai tempi delle streghe, con torture, uccisioni, donne bruciate vive, ieri come oggi, perché la forza delle donne fa paura, mette in discussione un sistema fondato sullo stupro. La “giustizia” è degli uomini, fatta dagli uomini e non potrà mai difendere le donne, che per questo sistema patriarcale devono solo essere “vittime”.
La pratica dell’autodifesa femminista è una forma di autodeterminazione delle donne per reagire alla violenza di una società patriarcale. Con l’autodifesa femminista rifiutiamo la parte della “vittima”e lottiamo contro un carnefice socialmente determinato che ci vuole impaurite e sole. Ci riprendiamo con gli artigli lo spazio di consapevolezza individuale e collettivo che ci viene negato, l’autodifesa è una costruzione di reti solidali tra donne e lesbiche da cui gli uomini sono esclusi, non vogliamo delegare ai maschi né la nostra difesa né la nostra rappresentazione. Nominare la violenza, urlare il nome dello stupratore, impedire che il suo avvocato metta piede nella Casa Internazionale delle Donne di Roma è una pratica di reazione alla violenza e solidarietà fra donne che rivendichiamo e ci rende forti e libere dalla paura.  Non permetteremo a nessuno di zittirci, né con le minacce, né con le denunce! Continueremo a denunciare pubblicamente, in piazza, tutte le violenze commesse da questo Stato patriarcale, la normalizzazione della presenza dell’esercito nelle strade,  il linguaggio sessista usato dagli avvocati difensori degli stupratori, le intimidazioni nei confronti dell’avvocata di “Rosa”, della ragazza e delle donne solidali.
E se ci denunciate tutte … scenderemo in piazza ancora più numerose!
BUSSEREMO ALLE LORO PORTE E URLEREMO ANCORA PIU’ FORTE CHE FRANCESCO TUCCIA E’ UNO STUPRATORE E ANTONIO VALENTINI    IL SUO DIFENSORE!

Amazora autodifesa femminista e lesbica a Bologna

La lettera incriminata

Posted in La solidarietà femminista.